Padre Benito


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Settembre 2002

Lettere

30 settembre 2002



Carissimi amici,
vi spero bene e prego Dio vi conceda forte speranza per la vita e per le vostre attività. Dopo oltre un anno dalla partenza dall'Italia per Kinshasa e di lavoro a Bibwa mi sono preso due settimane di riposo e di revisione di questi trent'anni di missione. Ho sperimentato che più si dona e più si ha di vita e di pace.

Da poco ho scoperto che sia per E MAIL che per Posta ordinaria, qualcosa non ha funzionato e che diversi non hanno più avuto mie notizie. Tento di rimediare. Poiché la Provvidenza scrive programmi belli anche attraverso i vari smarrimenti dell'umanità, riteniamo che "tutto è grazia"...e così abbiamo pace. PACE. Tutti aspirano alla pace e troppi vivono e muoiono tra le guerre o vivono nella paura del terrorismo.
PACE...vuol dire tante cose. Qui sta per: "fine della guerra" e ripresa economica. Per il popolino che, come formiche industriose, lotta per sopravvivere, la pace è avere il lavoro o il salario. Per i ragazzi abbandonati è di trovare accoglienza. Per gli scolari, i mezzi di pagare la contribuzione al piccolo salario degli insegnanti.

Ieri ho celebrato messa dentro la "famosa" prigione di Makala.

Doveva essere per i ragazzi, dove ogni domenica tre nostri studenti di teologia vanno per pregare, insegnare, ascoltare, dare un panino, una medicina...Invece la coordinazione interna della chiesa aveva organizzato diversamente e mi sono trovato in un'aula della udienze, stipata da gente "bene" in attesa di processo. Il vangelo parlava del figlio che dice no poi obbedisce e dell'altro che dice sì e poi fa quel che vuole. La Lettera ai Filippesi ci parlava del Dio che nasconde il suo volto e riveste il volto dell'uomo fatto obbediente fino alla morte. Io credo che libertà e pace sono là, nel seguire gli insegnamenti di Cristo servo obbediente.

E nessuna costrizione può toglierci questa libertà e questa pace...come nessuno può vendere, comprare o imporr e la pace secondo la sua visione o per la sua forza.

PACE vuol dire fede, speranza, forza interiore, speranza nell'uomo, ricerca di dialogo con la pazienza e mediazioni "umane"; non con i carri armati e nelle minacce di vendetta e di ricatto....se no tutti avranno paura. Ci sono troppe guerre in atto, troppo traffico di armi. Che piaccia o no l'esportazione delle guerre si ritorce su chi le programma. Col pretesto di "imporre" la democrazia, i potenti mirano invece a tenere il mondo sottomesso e sfruttare le ricchezze dei cosiddetti paesi poveri; poi si sentono minacciati dagli extracomunitari, ritenuti però necessari per la manodopera, ma solo per il lavoro..."Usa e getta, non è dei nostri."

In questi paesi "impoveriti" dallo sfruttamento spudorato, c'è vitalità, lotta e gusto per la vita, fede in Dio. Nei paesi potenti, dove ci si ritiene più evoluti, la gente è più contenta?, più umana? Più buona? In pace? Si è escluso Dio dallo "Stato", si è sostituita la sua semplice legge, "servizio e perdono" con il cumulo di meccanismi per garantire a qualcuno ricchezza e potere, e sostituiti "il servizio e la gratuità", con il profitto. Il nazismo e simili non hanno insegnato niente e i più potenti del mondo, sotto apparenze di pace, stanno seminando paura, tensioni e milioni di morti in tutti i continenti.

PACE è Dio, fatto uomo e che ci raduna in famiglia. Si inviano sì, tonnellate di cibo qua e là per i disastrati da guerre e calamità. Ma se non si smette di "creare" le guerre, non si può risanare la terra, creare cultura per tutti, dare a tutti da vivere e bene..... Sogni!? Ma senza sognare non si cambia. Forse dovremmo frequentare più corsi culturali che piscine e ginnastiche dimagranti e riscoprire le comunità ecclesiali impegnate per la vita, che credono possibile un mondo diverso. Educarci a vedere tutti i paesi come "nostri". I troppo potenti e i troppo poveri sono minacce permanenti per tutti. Miei cari ecco un po' dei miei pensieri, sperando di non annoiarvi troppo.

E QUI COSA FACCIAMO per questo sogno?.

Se ricordate la lettera BIBWA 2001 dell'estate 2001 quando mi preparavo a venire qui, parlavo di portare un segno di speranza. Abbiamo seguito il programma. Grazie a voi familiari, amici da lunghi anni o incontrati più recentemente, grazie ad associazioni, comuni, gruppi e al "passaparola", non che allo sforzo della comunità comboniana e i cristiani della parrocchia, ai primi di settembre 2002 abbiamo aperto 7 aule a oltre 500 alunni delle 6 classi elementari e a 160 delle 4 classi secondarie che per ora frequentano nel pomeriggio. E avanziamo per altre 6 aule, impianti sanitari, direzioni, biblioteca e attrezzature didattiche per poter accoglierne altri.

Questo sforzo nel contesto di Bibwa serve à far incontrare la gente in un progetto educativo diretto dal Consiglio parrocchiale e in dialogo con tutte le forze locali anche non cattoliche o cristiane. Grossi problemi come l'urbanesimo, strade, elettrificazione, pozzi, sono oggetto dell'attenzione della chiesa; lo stato al momento è presente per le tasse. Padre Antonio ed io lavoriamo anche materialmente e dirigiamo il lavoro risparmiando il salario di una vera impresa.
Ma senza di voi non potremmo nulla:

A nome anche della gente, GRAZIE a ciascuno che ha contribuito.

Ora stiamo cercando aiuti per la costruzione della chiesa. la "casa di Dio"
La comunità cresce. Ogni domenica si presentano persone nuove.

Il 20 ottobre, giornata missionaria mondiale, celebriamo il 2° anniversario della parrocchia, la benedizione delle scuole e il 25° di sacerdozio del parroco, P.Antonio.

Sarà presente il Vescovo ausiliare per Kinshasa EST: Mons. Domenico Mbulamatari.

Il Cardinale "spinge" che si costruisca la Chiesa. In Europa è più facile avere aiuti da organismi per progetti scuola o sviluppo che per la chiesa. Ma senza la chiesa che anima e forma una comunità forte e motivata, i progetti cadono, non hanno una continuità. Le famiglie si sono tassate per 0,14 € al mese. Ancora busso alla vostra possibilità. Molte chiese in Kinshasa sono capannoni. BIBWA, diventerà un centro assai importante. Alla Madonna del Soccorso vorremmo dare una chiesa un po' bella, un po' slanciata, con segni liturgici chiari.

Farò il possibile per inviarvi una foto del modellino in cartone secondo il progetto presentato dalla Diocesi, valutato intorno a 200.000 €.

In Italia costerebbe almeno 10 volte di più.....Se ogni lettore passa parola, ce la faremo...

Ogni offerta sarà registrata e per ognuna sarà celebrata una messa secondo le intenzioni. Regolarmente la gente prega per tutti voi.

In un terzo memento affronteremo il programma casa parrocchiale.

Per ora tiriamo avanti nelle due casette con 4 stanze in totale più garage.

Vostre notizie sono sempre gradite. La posta funziona almeno dall'Italia a qui.
Vi saluto con tanta riconoscenza.

Offro le vostre pene e le vostre speranze nell'Eucaristia quotidiana. Forza sempre! P.Benito Amonini


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