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Lettere
GAM Butembo, Natale 2014
Natale, clima di pace e raccoglimento, di vicinanza anche con i lontani, nostalgia d’infanzia, ricordi di amicizia e di condivisione di gioie e di speranze. Vi auguro e prego per tutti quelli che nel cammino dei miei giorni ho incontrato, a cominciare dalla mia gente in quel di Piateda e dintorni, e quelli che, cammin facendo, dal seminario di S.Abbondio in Como e successivamente nella famiglia Comboniana dal noviziato a Gozzano, liceo a Verona ,Teologia a Trento e nella formazione dei nostri Aspiranti a Trento e Rebbio e poi il salto in Africa in stazioni varie…mi han dato di poter dare e molto più di ricevere: esperienze di umanità e di fede, di gioie, fatiche e speranza.
Vedo da sempre scopo della vita, donarla. Prove, errori, pericoli, distacchi dolorosi, sempre sono pure stati e sono anche oggi intessuti con il desiderio di tensione verso l’aldilà, l’ascolto e l’accoglienza della manifestazione e accompagnamento di Dio che si è dato a noi nella Parola che si è fatta uno di noi per Maria, a Betlemme, e continua ad accompagnarci facendoci famiglia nella Chiesa, edificata da ciascuno di noi, in comunione con tutta l’umanità, che sembra oggi più che mai umiliata e offesa e incapace di risollevarsi.
Chiesa che annuncia ancora la sicurezza che nel Bambino Gesù possiamo sperare facendo di ciascuno di noi luogo di incontro, accoglienza, perdono, riconciliazione e pace. Questo il mio augurio che ogni giorno imploro per tutti voi.
P.Benito Amonini.
In risposta a quanti mi hanno chiesto informazioni sulla situazione disastrata in particolare nella nostra vasta diocesi, Butembo-Beni, do qualche informazione.
L’11 dicembre abbiamo celebrato con i Dehoniani e i Croisiers il 50° anniversario dell’eccidio di oltre 179 missionari, preti e suore e altre migliaia di maestri, catechisti…(dei SIMBA): 4 Comboniani sui primi 8 appena arrivati e lo scampato Fr Carlo Mosca. In luglio ’64 ero a Parigi a preparami per venire in Congo. A causa dei disordini, da Trento mi han dirottato a Rebbio.- dopo Mobutu le cose continuano in peggio. Si vuole la balcanizzazione del paese troppo ricco- .
Il 14 dicembre c’è stato il Nunzio, venuto sui luoghi dove oltre 200 persone sono state trucidate: Beni, Oitcha e migliaia regolarmente in fuga perdendo tutto. Tra i nostri giovani aspiranti,ci sono alcuni venuti da quelle zone, dove ancora non c’è pace.in Butembo fin’ora ci stati assassinii e fuga dalle prigioni.
Cito ora un pezzetto della lettera di P.Gianni Nobili di Sondrio, amico dai tempi di S.Abbondio:
“Natale… possibile per tutti? -
In questi mesi abbiamo vissuto come voi, a distanza il dramma dei paesi africani colpiti dalla epidemia di Ebola. E naturalmente abbiamo sofferto con amarezza per il modo con il quale, chi poteva intervenire, lo ha fatto solo in ritardo e soprattutto spinto soprattutto dalla paura di essere insidiato dal virus.
Altri virus ben più gravi stanno distruggendo la vita di migliaia e migliaia di persone nella nostra Africa; l’arroganza di dittatori aggrappati al potere da decenni; la corruzione sistematica a tutti i livelli dell’amministra-zione che prosciuga le ricchezze dei paesi senza che la gente ne tragga il minimo beneficio.
I giochi indisturbati dei potenti della finanza, delle industrie agroalimentari che rapinano le terre migliori, e dei “signori delle armi”, che mantengono focolai di guerriglia ovunque ci siano ricchezze da depredare. Capite bene quanto sia ancora lungo il cammino della solidarietà tra i popoli.
Chi sta bene non vuole essere disturbato, neppure immagina che il suo benessere è fondato su un sistema mondiale violento ed ingiusto. Se poi aggiungete il dramma assurdo delle guerre in Ukraina, in Siria e in Iraq, e tutte le storie quotidiane di violenza e di discriminazione, delle vittime disperate del mare e dei deserti possiamo davvero domandarci se il Natale che noi cristiani celebriamo riesce a far passare un messaggio di speranza per il Mondo in cui viviamo. Nata nel sangue dei martiri, la Missione del Congo, sta realizzando il sogno di Comboni “Salvare l’Africa con l’Africa”.
Il volto della comunità comboniana si sta tingendo sempre più di nero; i confratelli congolesi stanno prendendo in mano le responsabilità della provincia nei settori di maggiore responsabilità. Sicuramente il nostro Santo fondatore sorride compiaciuto.
Fine citazione di p. Gianni
PROGETTI PER BUTEMBO:
1° Abbiamo bisogno di un Pulmino….di occasione.
2° Muro di cinta, 3 lati, circa 100 metri, 2,5 di altezza
3° UNA SALA POLIVALENTE per i gruppi sempre più numerosi per formazione annessa all’attuale casa e un piano per stanze postulanti fratelli.
Ogni goccia aumenta il fiume. Provate a immaginare quanti aiuti ci aspettiamo dalla Provvidenza, nella quale il nostro Daniel Comboni aveva una fiducia illimitata. E voi sapete bene che da oltre cinquant’anni, anche per me, il volto e il nome della Provvidenza è quello dei molti amici che, come voi, condividono il mio cammino.
Ancora Buon Natale e buon anno nuovo.
P.Benito