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Lettere
GAM BUTEMBO
“ La vita dono da donare” 24 settembre 2014
Amici tutti, oggi mi son ritirato per poter stare con voi. Forse divento più paziente e riconoscente, facendo esperienza di quanta pazienza ho ricevuto. Oso scusarmi del mio lungo silenzio. Da mesi rinvio di giorno in giorno l'incontro per scritto mentre nel pensiero del cuore siete quotidianamente presenti.
Non ho mai finito di cercare come amare il prossimo, e poi scopro che lo scambio in qualche modo è necessario. Accoglienza e perdono sono valori che danno gioia e senso alla vita, ma tutti siamo invitati a esprimerli con la piccola cerchia del nostro quotidiano.
Credo che Gesù sia davvero via, verità, e vita, ma vi confesso che quando credo di averlo un po' capito e imitato, mi fa sentire tanto distante. Il 14 settembre qui in Congo si è festeggiata la S. Croce. Ho fatto mio un messaggio ricevuto che vi comunico. “Perché non aggiungere altre sei Beatitudini?
Oggi, festeggiamo la gloriosa Croce di Nostro Signore, di Colui che ci ha insegnato la vera strada delle felicità e che ha rivoluzionato i nostri concetti. Se Gesù camminasse di nuovo fra di noi oggi, si potrebbe immaginare che ci parlerebbe così:
Se avete letto fin qui, significa che Il Signore vi benedice.
Le informazioni che arrivano da tutte le parti della terra sono segnali di catastrofe. La paura mi pare si diffonda e lo spauracchio della povertà stringe i cuori nell'isolamento. Grazie alla luminosa figura di Papa Francesco, Chiesa e moltissimi non cristiani avvertono il bisogno di rinnovare la fede e l'impegno di solidarietà. Non ci sono scialuppe che ci salvino dal naufragio del mondo. Nella esortazione “Gioia del Vangelo ” papa Francesco avverte che la crisi finanziaria che attraversiamo ha alla sua orig ine una crisi antropologica profonda: la negazione dell'essere umano.”(EG55) E che: “la cultura del benessere ci ha anestetizzati e perdiamo la calma se il mercato ci offre qualcosa che non abbiamo ancora acquistato, mentre tutte le vite spezzate per mancanza di possibilità ci sembrano un semplice spettacolo ce non ci turba in alcun modo (EG54). Vi confesso che in questa chiesa di Butembo e Beni pur visitata da guerra, violenze, fughe e miserie di tutti i generi, la gente prega molto e testimonia di una grande solidarietà. Faccio fatica a pensare che si possa vivere senza cercare una visione di fede che mi dia senso e speranza e quindi gioia. Ma sto anche scoprendo, (grazie anche quanti di voi ho potuto incontrare ) e grazie al rinnovamento della missione nella Chiesa che “Cristo è tra voi, lui, la speranza della gloria” (Colossesi,1,27). La fatica del quotidiano, anche le esperienze amare,- come dico sopra, con le nuove beatitudini- stanno stimolando tutti a ritrovare dentro di sé la presenza illuminante della fede nel Signore della storia e dei nostri giorni.
Mi preparo ogni giorno all'incontro definitivo col Signore. So e accetto che arrivi dove, quando e come la provvidenza di Dio disporrà. Oltre la metà dei miei compagni di noviziato e anche molti confratelli più giovani sono partiti; parenti, amici anche del gruppo che da anni e anni mi accompagna vano, ci hanno lasciato. No, credo io. Credo alla resurrezione e alla vita, ora invisibile, più reale di quella visibile. I nostri cari sono vicini. Caso mai ci chiedono di pregare. La serenità interiore, vale la pena di esperimentarla.
Cosa facciamo qui in questa Chiesa? La Diocesi di Butembo-Beni è forse più estesa della Lombardia, 45 parrocchie (una può essere vasta come da Colico a Sondrio) Ogni Parrocchia diverse succursali di settore e sottosettori centinaia di catechisti, animatori, una ventina di corali. Il Vescovo ci ha chiesto per animare la missionarietà di questa Chiesa molto fervorosa. Papa Francesco domanda a tutte le Parrocchie e Comunità di fare quello che abbiamo iniziato qui nel 2009. Non abbiamo ancora le forze per accettare una parrocchia. Abbiamo una casa di accoglienza di Aspiranti (liceali) che vengono una volta al mese per una giornata di formazione; quelli accettati dopo un anno o due, vengono per circa 10 mesi, per la , Propedeutica corsi di : migliorare il francese, inizio alla filosofia, catechesi e sacramenti, approccio alla conoscenza della vita religiosa e missionaria secondo S. Daniele Comboni, la conoscenza di sé (io curo in particolare questo corso)- Liturgia e canto. Informatica. Lavoro manuale, (campo, orto, cucina, pulizia): cercando di vivere come esperienza di fraternità. La giovinezza è stimolante per tanti aspetti, e sono contento di aver potuto scegliere di tornare piuttosto che vivere in Italia con la tentazione di “adagiarsi” a contemplare l'invecchiamento. Il giovedì, venerdì e domenica esco per ministero, confessioni e messa, la domenica due e talvolta 3 messe dalle 6.30 fino anche al pomeriggio talvolta.
La prima messa in certe succursali della parrocchia, anche oltre 1000 persone, la seconda per bambini e ragazzi, in certe chiese succursali anche oltre 500. Eseguo lavoretti di riparazioni. - Oltre la Propedeutica abbiamo un gruppo di Postulanti, candidati fratelli, che frequentano corsi universitari, per tre anni, prima di affrontare la tappa successiva, il Noviziato (per inciso, il fatto Ebola presente qua e là in Congo, impedisce che 5 o 6 ammessi quest'anno al noviziato, che è in Ciad, possano partire.).
Stiamo celebrando il 50° anniversario della nostra presenza in Congo . (io conto 41 anni a gennaio scorso)
Ora è Congolese il superiore Provinciale e diversi congolesi e di altre regioni africane costituiscono la nostra provincia: una novantina (alcuni in corsi di specializzazione a Roma o altrove). Il Congo è quello che da più vocazioni. Abbiamo chiesto aiuto di “adozione a distanza” di un aspirante, che costa in media 1000 dollari all'anno. Dovremmo costruire un'altra casa, come sala di accoglienza e formazione. Terreno, recinzione, casa….sui 100.000 dollari. Abbiamo una insufficiente corrente elettrica da un generatore a un km di distanza, per 4 ore alla sera.
Pannelli solari e batterie per ordinatore e luce. Attraverso i miei famigliari ho chiesto utensili e un generatore per poter eseguire in proprio lavoretti. Abbiamo lavorato da giugno in poi con un muratore a trasformazioni di spazio per refettorio, dormitori, (letti a castello), casetta postulato. Previsti a giorni, 20 propedeutici, 6 postulanti, con noi 3 Padri, io e P. Eliseo Tacchella, già provinciale,( P. Gaspare ora a Brescia per cure) e verso fine anno, uno Scolastico per un anno di servizio missionario prima del diaconato. Quindi in 30. Alimentazione per lo più dall'orto: Il nostro orto ci dà insalate, cavoli, carote; sul terreno recente acquisito, senza recinzione, le culture non si salvano dalle capre. Distanti, due campi ci danno un po' di manioca, banane e legna da ardere (eucalipti) Zona collinosa tra i 1700, 2000 m. clima da primaverile a autunno quasi ogni giorno. Un allevamento di conigli avviato; i polli più difficili. Un cuoco in settimana. Un giovane tre giorni la settimana per lavare e stirare.
Un confratello, P. Eliseo, accompagna un programma di informatica per un movimento di scuole per giovani adulti che insieme cooperano ad accogliere altri e pagare insegnanti con piccole contribuzioni di ciascuno secondo possibilità. Padre Gaspare ora in cura, dà corsi in diverse realtà di questa Chiesa. Con un prete diocesano e una suora Comboniana, i confratelli vanno nelle parrocchie per formazione dei gruppi giovanili. Ringrazio quanti hanno potuto aiutarci e quanti vorranno continuare, anche con intenzioni di messe. Chiedo a quanti ricevono la circolare per Email se possono farne stampa per familiari e amici.
A Graziella Tavecchio di Buccinigo-Erba di inviarne copia per posta agli indirizzi che non hanno Email. Vostre notizie mi son sempre care. A chi mi scrive anche per posta (può impiegare mesi e mesi) rispondo. Prego sempre per voi e vi chiedo di pregare per questa missione, non facile, ma piena di promesse.
Benito Amonini