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Lettere
Carissimi amici, vi scrivo da Brescia dove sono arrivato dal Congo il 22 marzo.
Mentre pensavo di scrivervi per Pasqua ho ricevuto il messaggio del Consiglio Generale e ve lo invio.
Fate parte della famiglia comboniana e grazie a voi possiamo nel mondo seminare speranza.
Anche in questi giorni in Congo il popolo esperimenta massacri.
Noi insistiamo nel credere che il poco che possiamo fare per continuare
l’opera di Comboni nel cuore dell’Africa da senso alla vita e continuerà anche dopo di noi.
Sto facendo i soliti controlli e rifare alcuni “ponti mandibolari”. Andrà oltre aprile.
Miei cari, abbiamo tutti bisogno di pace e gioia.
Se crediamo poco e preghiamo poco non avremo la pace.
Dio ha posto la sua fiducia nell’umano accettando di farsi uomo e morendo per noi e darci la
vita.
Riducendo la vita nel limite dei giorni terreni, ci priviamo della speranza e intristiamo
nelle paure: ai bambini e ai giovani comunichiamo vuoto; essi lo riempiono di immagini,
suoni, sensazioni: un mondo insicuro.
Celebro 80 anni di vita. 55 di sacerdozio; 45 di missione in Congo. La mia riconoscenza verso la
mia Famiglia, la Parrocchia di Piateda, la Chiesa di Como, i Comboniani, Amici e Benefattori,
le 4 Chiese particolari del Congo (Isiro, Kisangani,Kinshasa, Butembo dove ho prestato
servizio) dilata il mio cuore nell’affidare al Signore il mio debito.
Affido ogni giorno tutti nella
mia eucarestia .
Anche le limitazioni, tra le quali il non potervi visitare, le accetto come accetto
che dentro le vicende umane che passano, é strettamente intrecciato l’abbraccio sconfinato del
Signore che ci farà incontrare in Cielo.
Ho il biglietto di ritorno in Congo, per il 23 giugno. Conto passare qualche giorno a Rebbio.
Farò un giro di telefonate.
l mio numero 3429809549 Buona Pasqua. p.Benito
Mio Email benito.amonini@gmail.com
Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa (Liturgia di Pasqua)Roma, 16 aprile 2017
Carissimi confratelli,
La celebrazione della Resurrezione del Signore Gesù vi doni pace e gioia per annunciare il Suo Vangelo fino
agli estremi confini della terra.
Da 150 anni, il nostro Istituto di Missionari Comboniani del Cuore di Gesù annuncia la vittoria della Vita
sulla morte. Questa Vita che è stata venduta a poco prezzo, tradita, condannata, inchiodata su una croce e
rinchiusa nel buio di un sepolcro ha trovato la forza per risorgere e donarsi ad ogni uomo e donna che si
lascia travolgere dall’amore incondizionato di Dio.
Come allora, anche oggi la vita viene tradita e venduta. Viviamo in un mondo dove i radicalismi rischiano di
prendere il sopravvento, dove non c’è più posto per gli impoveriti e i crocifissi della storia, dove si
costruiscono muri e si abbattono ponti. Un mondo dove l’economia dell’egoismo e della morte crea scarti di
umanità, nella ricerca di un benessere solo per se stessi e dove diventiamo sempre più incapaci di aprirci al
dono che si fa benedizione e viene spezzato per essere condiviso.
In questa Pasqua 2017, pensiamo a voi, nostri confratelli, che la vivete con i popoli ai quali siete stati inviati,
che la vivete annunciando che un altro mondo è possibile, un mondo dove vince la vita, un mondo dove tutti
abbiamo vita in abbondanza. Pensiamo soprattutto ai nostri confratelli che vivono in zone di guerra, fame,
calamità naturali, in zone in cui non è sempre facile scorgere la vita che risorge. A voi tutti vogliamo
ricordare le parole dell’ultimo Capitolo Generale: “La nostra presenza è significativa quando siamo vicini a
gruppi umani emarginati o in situazioni di frontiera” (AC ’15, n. 45.2).
Che questa festa di Pasqua ci trovi pronti ad annunciare la vittoria della Vita sulla morte, ci trovi pronti a fare
causa comune con chi è scartato e rifiutato, ci trovi pronti a lasciarci invadere dalla Vita di Dio per
condividerla con i derelitti della storia. Buona Pasqua di Resurrezione!
Il Consiglio Generale